mercoledì 30 maggio 2012

G: GSM

In telecomunicazioni il GSM, acronimo di Global System for Mobile Communications (in origine «Groupe spécial mobile»), è lo standard 2G (2ª generazione) di telefonia mobile cellulare e attualmente il più diffuso del mondo.
Nella telefonia mobile GSM vengono utilizzati i cifrari A5/1 e A5/2 tipici della crittanalisi moderna. Essi sono dei cifrari a flusso usati per cifrare le comunicazioni vocali effettuate. L'A5/1 fu sviluppato alla fine degli anni ottanta per proteggere le comunicazioni vocali della nascente telefonia mobile. Fu sviluppato nel 1987 e destinato inizialmente all'uso nella sola Europa; in seguito fu poi adottato anche negli USA. Essendo il funzionamento dell'algoritmo A5/1 molto complesso vi rimando al link di wikipedia dove viene affrontato e discussio in maniera molto esaustivo.

F: Forza Bruta

Il metodo "forza bruta" (anche noto come ricerca esaustiva della soluzione) è un algoritmo di risoluzione di un problema che consiste nel verificare tutte le soluzioni teoricamente possibili fino a che si trova quella effettivamente corretta.

Il suo principale fattore positivo è che consente teoricamente sempre di trovare la soluzione corretta, ma per contro è sempre la soluzione più lenta o dispendiosa; viene utilizzato come ultima risorsa sia in crittanalisi che in altre parti della matematica solamente in quei casi dove sia l'unico procedimento conosciuto.

In ambito crittanalitico questo metodo si utilizza in genere per trovare la chiave di un sistema che impiega un cifrario per individuare il testo in chiaro. Questo fu ad esempio il metodo utilizzato dal controspionaggio polacco e poi inglese per decifrare i messaggi tedeschi della macchina Enigma, ideata da Arthur Scherbius.

Nell'ambito della sicurezza informatica questo metodo si utilizza soprattutto per trovare la password di accesso ad un sistema. La differenza principale tra attaccare una chiave crittografica e attaccare una password è che la prima è solitamente stata generata in modo totalmente casuale mentre una password, per la sua stessa natura di dover essere ricordata e inserita da esseri umani, è generalmente meno densa di informazioni.

E: Enigma

Enigma fu una macchina per cifrare (e decifrare) elettro-meccanica. Nata su un tentativo di commercializzazione poi fallito, fu ampiamente utilizzata dal servizio delle forze armate tedesche durante il periodo nazista e la seconda guerra mondiale.

Macchina Enigma

In linea di puro principio, Enigma può essere considerata come una estensione del metodo del cifrario di Vigenère attuata con il disco di Leon Battista Alberti. La differenza principale sta nel fatto che i dischi cifranti sono più di uno, posti fra loro "in cascata", e che manca qui la chiave, detta anche verme, che invece era elemento essenziale nella cifratura di Vigenère.
La macchina Enigma aveva l'aspetto di una macchina per scrivere con due tastiere: una vera inferiore, e la seconda nella quale i tasti erano sostituiti da lettere luminose che si accendevano ogniqualvolta veniva premuto un tasto sulla tastiera effettiva: la sequenza delle lettere che si illuminavano dava il messaggio cifrato (o quello in chiaro, se si batteva il testo cifrato).

Per un maggiore approfondimento sul funzionamento e sulla struttura della macchina Enigma vi rmando all'enciclopedia Wikipedia.
Inoltre tale macchina viene citata pure nel libro "Storia delle macchine" di Vittorio Marchis (pag 295) nel capito riguardante i Congegni analitici e virtuali.

D: Disco cifrante

In crittografia il disco cifrante di Leon Battista Alberti, descritto nel De Cifris intorno al 1467, è il primo sistema di cifratura polialfabetica. L'apparecchio si compone di due dischi concentrici, rotanti uno rispetto all'altro, contenenti un alfabeto ordinato per il testo in chiaro (testo da cifrare) e un alfabeto disordinato per il testo cifrato (testo risultante). Permette la sostituzione polialfabetica con periodo irregolare. Lo scorrimento degli alfabeti avviene per mezzo di lettere chiave inserite nel corpo del crittogramma. I quattro numeri possono anche servire per sopracifrare 336 frasi di codice.
Disco cifrante di Leon Battisti Alberti

C: Cryptex

Il cryptex è un dispositivo immaginario usato da Dan Brown nel suo libro Il codice da Vinci, dove viene descritto come una sorta di cassetta di sicurezza utilizzata per nascondere un messaggio cifrato. Il termine cryptex è un neologismo coniato da Brown dalla fusione (sincrasi) di cryptology (crittologia) e codex (manoscritto).
Cryptex
 Il (primo) cryptex che compare nel racconto è descritto come un cilindro cavo formato da cinque dischi di marmo sovrapposti l'uno all'altro e tenuti insieme da una intelaiatura di ottone. I cilindri recano incise le lettere dell'alfabeto di modo che, ruotandoli, si possono formare parole di cinque lettere.
Il cryptex funziona come un lucchetto a combinazione: se i dischi formano la parola corretta, delle tacche interne ai dischi si allineano, permettendo al cilindro di aprirsi. All'interno del cilindro possono essere contenute informazioni segrete, scritte su un papiro avvolto attorno ad una fiala di aceto: se si tenta di aprire il cryptex con la forza, la fiala si rompe e l'aceto corrode il papiro prima che possa essere letta.

B: Barcode

I codici a barre sono un insieme d'elementi grafici a contrasto elevato disposti in modo da poter essere letti da un sensore a scansione e decodificati per restituire l'informazione contenuta.
Esempio di Barcode (Codice a barre)

L'idea dei codici a barre fu sviluppata da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, all'epoca studenti di ingegneria dell'Università di Drexel. Il 7 ottobre 1948 l'idea nacque dopo aver ascoltato le esigenze di automatizzare le operazioni di cassa da parte del presidente di un'azienda del settore alimentare.
Una delle prime idee era stata quella di utilizzare il Codice Morse stampato ed esteso in senso verticale, realizzando così barre strette e barre larghe. In seguito utilizzarono dei codici a barre ovali e brevettarono la loro invenzione.

A: ASCII

La codifica ASCII è l'acronimo di American Standard Code for Information Interchange (ovvero Codice Standard Statunitense per lo Scambio di Informazioni). È un sistema di codifica dei caratteri a 7 bit comunemente utilizzato nei calcolatori, proposto dall'ingegnere dell'IBM Bob Bemer nel 1961, e successivamente accettato come standard dall'ISO (ISO 646).

L'ABC del codice

Un'utile e singolare metodologia per capire a fondo quanto il codice sia inserito in svariati contesti è rappresentata dall'utilizzo di un abbecedario con dei riferimenti a 360 gradi a tutti i suoi campi di applicazione.
Sicuramente non si tratta di un'analisi tecnica, ma di qualcosa che si collega direttamente alla semantica ed al significato che termini diversi assumono nella nostra lingua.

Il codice Chappe

Nel 1790 l’abate Claude Chappe (1763–1805) sperimenta un inedito sistema di segnali telegrafici compositi.

Nel 1793 presentarono al pubblico il modello definitivo di telegrafo ad asta, così definito in quanto su una torre era installato un braccio rotante che portava alle estremità due bracci minori; il tutto era manovrabile per assumere configurazioni standardizzate corrispondenti a lettere, numeri e ordini di servizio.


Da una postazione successiva, distante diversi chilometri, un addetto dotato di cannocchiale riceveva il
messaggio e contemporaneamente lo ripeteva in modo che lo si vedesse dalla stazione successiva.
Questo sistema venne utilizzato prima tra Parigi e Lille per poi estendersi a Brest, Marsiglia, Strasburgo e alla costa atlantica.
Tale attrezzatura è citata in un episodio del romanzo Il conte di Montecristo di A.Dumas nel quale si realizza una truffa fatta dal Conte mediante false trasmissioni di notizie al banchiere Danglars del quale voleva vendicarsi



Per approfondire il codice di Chappe con tutta la storia del telegrafo vi rimando a questo link.

mercoledì 16 maggio 2012

L'origne della scheda perforata

 Il telaio Jacquard è un tipo di telaio per tessitura che ha la possibilità di eseguire disegni complessi. Si tratta di un normale telaio a cui si è aggiunto un macchinario che permette la movimentazione automatica dei singoli fili di ordito. Probabilmente la più importante invenzione nel campo dell'industria tessile, permette di produrre tessuti, anche molto complessi, con il lavoro di un solo tessitore. Per essere stata la prima applicazione ad aver utilizzato una scheda perforata, è considerato l'antenato del calcolatore.

Per comprendere meglio la ua storia e soprattutto il suo funzionamento vi rimando ad un post di un mio collega, la quale ha già effettuato un'analisi dettagliata di tale telaio, e a questo video a mio parere molto esaustivo e chiaro:


L'argomento del telaio Jacquard viene apertamente affrontato in un capito del libro "Storia della macchina" di Vittorio Marchis (pag 162), dove è dedicato un intero capito, in cui si evince la sua storia, il suo funzionamento e la sua diffusione. Inoltre si accenna anche ad un suo rinnovamento tecnologico, sviluppato dall'ingengere Gaetano Bonelli dove sostituisce le schede perforate con un coomutatore totante a dischi isolati e da elettrocalamite.